Jannik Sinner ha vinto gli Australian Open per la seconda volta consecutiva superando in finale Sascha Zverev, il numero 2 al mondo, con il punteggio di 6-3 7-6 6-3.
Terzo titolo Slam per l’azzurro e secondo consecutivo, dopo il successo dello scorso settembre agli US Open.
Ad essere sinceri Sinner è arrivato a Melbourne da grande favorito, il tabellone inoltre era parso da subito sbilanciato verso la parte bassa, dove erano presenti Djokovic, Zverev e Alcaraz: gli sfidanti più accreditati a detronizzare l’azzurro. Dal suo lato Sinner aveva nell’ostacolo più grande Taylor Fritz, che però è stato sconfitto prematuramente dal sempreverde Monfils al terzo turno.
Tutto facile quindi? Niente affatto.
Oltre alle pressioni per essere l’uomo da battere, Jannik ha dovuto subire il solito circo mediatico montato da Kyrgios per screditarlo.
Il suo torneo è iniziato contro il cileno Jarry, un avversario ostico e anch’esso col dente avvelenato per la vicenda doping. Nel 2020 ha subito una squalifica di 10 mesi dopo essere risultato positivo ad un controllo.
La partita, che era l’esordio stagionale di Sinner, non è stata delle più semplici ed è terminata con il punteggio di 7-6 7-6 6-1.
Nel secondo turno l’italiano ha superato la wildcard australiana Schoolkate in 4 set, dopo aver perso il primo parziale in cui, se è pur vero che l’australiano stava stra giocando, Sinner aveva dato l’impressione di non sentire così bene i colpi. Ma si sa che per i più forti i primi turni servono spesso a prendere le misure.
Al terzo turno Sinner ha trovato in Giron l’avversario perfetto per entrare in palla. Partita agevole terminata in 3 rapidi set.
Nel turno successivo la sfida più difficile, contro Holger Rune.
Dopo un inizio sotto controllo, il secondo set ha visto l’improvviso calo fisico di Sinner, complice anche il caldo e l’umidità australiana e Rune è stato bravo a farlo suo chiudendo col punteggio di 6 giochi a 3. A inizio terzo set il danese si è procurato due palle break consecutive. La seconda è stata il punto crocevia del torneo con Sinner che ha chiuso un punto interminabile con uno schiaffo al volo e che poi ha portato a casa il parziale con uno dei suoi soliti sprint finali. Il quarto set è iniziato con un’insolita pausa a causa della rottura della rete, che è stata una boccata d’ossigeno per Sinner capace poi di chiudere la pratica.
Il quarto di finale è stato l’incontro più agevole del torneo, chiuso in meno di 2 ore ai danni dell’idolo di casa Alex De Minaur, che ha successivamente ammesso in conferenza stampa di sentire di non avere armi per impensierire Sinner.
L’ultimo ostacolo da superare tra Sinner e la seconda finale a Melbourne si chiama Ben Shelton.
Dopo un primo set passato a rincorrere, e dopo aver annullato un set point in risposta, Jannik è riuscito a portare a casa il tie break indirizzando l’incontro e chiudendolo in poco più di 2 ore e mezza di gioco.
Finale per il secondo anno consecutivo, questa volta contro il numero 2 al mondo, Alexander Zverev, che ha sfruttato il ritiro di Djokovic in semifinale.
Sinner è partito subito fortissimo al servizio, dimostrando una superiorità negli scambi da fondo campo. Nell’ottavo gioco è arrivato l’unico break del set che ha permesso all’azzurro di chiudere il parziale con il punteggio di 6-3. Il secondo set è stato il più combattuto, con Zverev che ha alzato notevolmente il livello, anche se non è bastato. Sinner ha chiuso il tie break con un vincente di diritto che ha pizzicato la riga, poco dopo aver conquistato il mini-break decisivo anche grazie alla deviazione del nastro. Nel terzo set Zverev, apparso fin dai primi scambi giù di morale, ha subito il break nel sesto game. L’incontro è terminato pochi minuti dopo con un micidiale passante di rovescio di Sinner.
Niente da fare per il tedesco, che è stato sconfitto per la terza volta in altrettante apparizioni nell’ultimo incontro di un torneo dello Slam.
Sorte contraria per Sinner, che per la terza volta su tre è campione di un Major, diventando l’italiano con più titoli Slam della storia. Pietrangeli si era fermato a due.
Per l’ennesima volta Sinner ha dimostrato la sua superiorità sul campo, riuscendo a non concedere neanche una palla break in finale, e la sua grandezza fuori dal campo, andando a consolare un affranto Zverev poco prima della premiazione.
Zverev in conferenza stampa ha detto che Sinner in questo momento è in un universo parallelo, aggiungendo che in tutti i colpi, servizio a parte, è superiore a lui. Ha poi concluso dicendo che l’italiano gli ricorda Djokovic nelle sue migliori versioni.
Il tedesco ha mostrato, in alcune fasi della partita, una maggiore aggressività ma deve migliorare ancora sul diritto, che contro la palla di Sinner è un colpo troppo debole.
Sinner si è detto orgoglioso di ciò che ha fatto ma, da grande campione qual è, ha aggiunto di dover migliorare sulla terra e sull’erba.
Il numero 1 al mondo non vuole smettere di stupirci e noi siamo grati di essere testimoni della sua carriera, la carriera di Jannik l’imbattibile.
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